Secondo Lise Bourbeau ciascuno di noi nei momenti di maggiore difficoltà emotiva indossa una "maschera". Non si tratta di una maschera fisica, o meglio non solo, ma di un sistema complesso di comportamenti che ciascuno di noi attua a seconda del tipo di emozione con cui entra in contatto.
Questi comportamenti automatici, le maschere appunto, vengono sviluppate da ciascuno in età infantile e adolescenziale e le portiamo inconsapevolmente con noi tutta la vita. Il problema delle maschere è che non sono strumenti di risoluzione dei problemi ma meri pagliativi per non farci sentire il dolore, il disagio, l'ansia, la rabbia. Questi comportamenti automatici spesso non fanno che peggiorare le cose perchè non ci permettono di fare scelte ragionate e "affrontare" la difficoltà elaborando una strategia. In un certo senso quando siamo vittime delle nostre maschere non siamo noi a scegliere come agire ma le nostre paure ed il nostro dolore. Secondo Lise Bourbeau nel libro "Le 5 ferite e come guarirle", le maschere principali sono 5 e ciascuna corrisponde a un'esperienza disagevole dell'infanzia. Non stiamo parlando di eventi drammatici o traumatici, a volte può trattarsi di esperienze piccole, persino dimenticate col tempo che però ci hanno indotto ad adottare questa "non soluzione". Le maschere sono : Fuga, Dipendenza, Rigidità, Controllo/manipolazione e Masochismo. Facciamo un esempio: all'inizio di una relazione capitano spesso dei momenti di confronto.Persone con maschere diverse agiranno comportamenti differenti: il fuggitivo si ritrarrà, sottraendosi al confronto e alla discussione, il dipendente intraprenderà la via del dramma cercando di far sentire in colpa l'interlocutore, il controllore manipolerà alternando momenti di collera a complimenti e blandizie e ribadendo "se veramente mi amassi...". Come potete vedere nessuno di questi comportamenti è illuminato dalla consapevolezza e dal desiderio di trovare la verità, l'accordo l'armonia. Qui regna sopratutto il desiderio di evitare le emozioni spiacevoli: il dolore, il rifiuto, la paura, il fallimento, il senso di colpa... Nel corso "Ritrovare la liberta, guarire le 5 ferite dell'anima" si lavora per comprendere meglio come e quando indossiamo una determinata maschera e per imparare a lasciarla andare. Non abbiamo bisogno di ricordare le esperienze, riprovare quel dispiacere, possiamo semplicemente riconoscere la nostra maschera dal corpo, dal linguaggio, dai comportamenti, accoglierla e delicatamente lasciarla andare. Il risultato di questo lavoro è una maggiore autenticità, comportamenti più costruttivi, libertà di scelta e una maggiore leggerezza nel vivere le esperienze. SE sei interessato a partecipare al prossimo corso scrivi a [email protected] oppure chiama il 327-1428376 Se sei interessato a leggere di più sotto trovi i link per acquistare il libro.
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La formazione è un argomento talmente vasto e complesso che neanche una voce di enciclopedia può essere esaustiva per spiegare la sua entità. La formazione fa parte della nostra vita, della nostra filosofia di pensiero; in ogni momento c'è bisogno della formazione, perché nessuno nasce già con le conoscenze, metà della nostra vita la passiamo a formarci. Tutte le culture più o meno evolute hanno dedicato studi e risorse alla formazione, al passaggio della conoscenza, alla formazione di una coscienza. La formazione è passaggio di idee, di pensiero, di cultura, e ogni popolo tramanda alle generazioni che seguono il livello di conoscenza che hanno acquisito. La formazione è il passaggio di conoscenza, di contenuti, di capacità, di modi di pensare, di modi di essere.
La formazione è un processo di comunicazione più evoluto e più complesso, che si sviluppa attraverso due (o più) soggetti o entità che utilizzano un contenuto. Affinché avvenga questo processo è necessaria la presenza del formatore e del formando. Il formando non è ancora formato (lo è ma in modo potenziale). Tra i due si elabora una comunicazione di contenuti, di pensiero, di attività, di controllo e verifica del reale passaggio dei contenuti. Questa comunicazione che si svolge in un tempo necessariamente lungo per la reale assimilazione dei contenuti e la verifica della professionalizzazione è la celebrazione della formazione. Si forma a pensare, si forma alla pace, si forma all'ecologia, questo significa che formare è fare soprattutto cultura, solo con la conoscenza si possono battere le catastrofi che derivano dall'ignoranza. La povertà, le malattie, la guerra spesso derivano dall'ignoranza, da processi formativi fatti male, da conoscenze parziali e mediocri. L'importanza della formazione è tale che anche i più grandi scienziati spesso si incontrano per confrontare le proprie idee con altri scienziati. Anche questa è formazione: lo scambio della conoscenza. Tratto da Wikipedia |
AutoreGiancarlo Rabericati è formatore e HR manager. Dal 1998 si occupa di formazione per aziende e privati. Archivi
Agosto 2020
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