Eh si, succede ancora nel 2019, quasi 2020, di leggere il post di un CEO in cui si sostiene che: "l'azienda vincente deve essere piena di entusiasmo ed allegria, non ci si può permettere di avere gente triste o INTROVERSA (INTROVERSA? l'ha scritto davvero?). Sono vincenti le aziende in cui si respira euforia, si scherza e i manager non sono troppo severi e seriosi (..poi tra un sorriso e l'altro)". Insomma gran pacche sulle spalle come alla pizzata post partita del calcetto aziendale a cui, chiaramente, quello sfigato dell'introverso, (che sicuramente nell'immaginario dell'autore è una specie di ragionier Filini rachitico e particolarmente scontroso), non partecipa. D'altronde quanto mai sarà ALFA ed efficace o stimolante un timido, spento e depresso introverso che passa il suo tempo sui libri? I vincenti sorridono sempre e parlano a voce alta. Sfatiamo qualche mito: L'introverso non è asociale nè timidoIncominciamo a dire che gli introversi non sono necessariamente asociali, tristi o scontrosi; non sono tipo "Rain Man" tutti bravi con i numeri e non sono necessariamente rigidi. La dicotomia Introversione ed Estroversione, indicata da Jung per la prima volta nelle sue teorie sui tipi psicologici, riguarda, per semplificare molto, in che modo l'individuo ama ricaricare le batterie. Non riguarda ne la sua socievolezza ne la sua timidezza. L'estroverso ama ricaricare le batterie in contesti stimolanti e in mezzo alla gente, non necessariamente socializzando. L'introverso ama ricaricare le batterie diminuendo al minimo le sollecitazioni esterne e, possibilmente, con poche persone, magari socializzando a una cena con due amici del cuore. La timidezza è altro tema ed è trasversale: l'estroverso timido sta in disparte alle feste perchè non osa attaccare bottone, vorrebbe, ma è timido. L'introverso socievole non sente il bisogno di attaccare bottone ma se gli parliamo proseguirà con piacere la discussione e sarà felice di parlare con noi, lontano dal baccano (in maniera da poterci sentire davvero e non per finta come fanno molti). Cosa dice il Disc (advanced etc etc)Il Disc che illustra velocemente ma non superficialmente 4 macroaree di comportamento. L'estroverso orientato all'obbiettivo, la personalità dominante,ha una scarsa capacità di comunicazione empatica, di lavorare in gruppo e di rapportarsi con gli altri; Se è di cattivo umore fa vivere l'inferno del suo malumore a tutti.Il dominante non è di certo un tipo socievole o solare, ama fare le cose da solo e lavora in gruppo solo se ne è il leader, non ama perdere tempo e fa spesso molto sul serio, insomma: cazzia alla grande e non è molto gentile. Le persone sono meno importanti dell'obbiettivo (immaginate che ambientino di lavoro se tutti fossero così) eppure è "estroverso". Allo stesso modo introverso orientato alla persona, con la sua pacatezza e il suo sorriso sempre pronto è in assoluto il promotore del benessere in azienda, certo non organizza party con le trombette ma è il collega sempre premuroso, pronto ad ascoltare, che rende umano lo spazio di lavoro, che placa gli animi nelle discussioni,che pensa alla celebrazione del collega che va in pensione, tira su di morale e guarda un pò: è introverso! Mi spiace deludere chi la pensa così ma gli introversi non sono scontrosi e non hanno necessariamente disturbi depressivi, statisticamente è più facile che siano gli estroversi o i finti tali, nascondendoli sotto una patina di sorridente solarità e giovialità. Cosa dice il Myer BriggsForse il Disc non è sufficientemente credibile allora affidiamoci al Myer Briggs, il più fondato sistema di valutazione di personalità con ben 16 profili e ci affidiamo a lui per scoprire che: ESTJ, l'esecutivo, con prima funzione TE pensiero estroverso e seconda NI (intuizione introversa) è ben lontano dall'essere un simpaticone, ha fama di essere rigido, legato ai suoi principi, perdere la pazienza di fronte a comportamenti poco corretti ed interessato a ordine e tradizione. Non di certo il solare da cui restare abbagliati..per i profani Rob Stark di Trono di spade. Simpaticone proprio eh! Allegria Rob! Infj la cui prima funzione è NI , intuizione Introversa è uno tra i più comunicativi e sociali tra i 16 profili, è supportivo, attento e tremendamente volitivo, non molla di un passo se crede a un obbiettivo, certo, per i più superficiali è un tipo "estroverso", come potrebbe un introverso essere un tipo deciso? Tra i noti Lady Gaga (come ? un introverso sul palco?), Madre Teresa, Morgan Freeman...roba spicciola da introversi perdenti, chi li vorrebbe mai in azienda? ISTJ prima funzione SI sensazione introvertita, seconda TE pensiero estroverso;Questo profilo ama insegnare, stare a contatto col pubblico, è il classico accademico che fa conferenze..eh già qualche nome famoso? Sting, Antony Hopkins, Condolezza Rice (consigliere per la sicurezza nazionale, prima donna afroamericana a ricoprire un ruolo simile in USA) e... io che da 22 anni formo, informo, coordino risorse umane , circa 9 mila studenti/auditori in 20 anni, non male per un asociale eh? :-D E quindi?E quindi basta con i pregiudizi, con questa modalità veramente superficiale di pensare che Introversione sia sintomo di asocialità, freddezza, scarsa vitalità e debolezza e che Estroversione socievolezza, solarità siano caratteristiche sempre vincenti nel team e nell'azienda. Ignorando l'importanza di quiete, precisione, puntualità, pacatezza e metodo. Se l'assoluta ignoranza della differenza di significato tra introverso ed estroverso ed i pregiudizi sulle persone introverse sono tollerabili dalle persone comuni non lo sono di certo da parte di chi di risorse umane dice di volersi occupare con competenza. Se avevamo dubbi sul perchè certe aziende italiane sono gestite da incapaci col sorriso stampato in faccia ora lo sappiamo: sono stati selezionati da qualcuno che pensava che basta il sorriso, l'entusiasmo e una pacca sulla spalla per far carriera. Il macho latino "uomo col sorriso 50 denti, dalla parlantina sciolta, che fa branco, sicuro e sociale" torna a farsi rivedere, speravamo di essercene liberati almeno 30 anni fa. Per rifare il verso ad Einstein (geniale introverso peraltro) "Siamo tutti dei geni ma se selezioni una risorsa basandosi sulla sua estroversione o socievolezza allora ti perderai almeno il 50% delle risorse valide" Giancarlo Rabericati Gestione risorse umane e formazione
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L'ho sentito anche ieri mentre ero in asilo:"oh si signora, si vede che è un bambino sano è così socievole"..come se la socievolezza fosse un sintomo di sanità mentale ed equilibrio. Va da sè che non aver voglia di intessere relazioni umane e sociali sia da "malati". Ma siamo sicuri che sia così vero? Non siamo tutti uguali: alcuni si ricaricano stando con gli altri, altri si ricaricano stando con se stessi e non definirei squilibrati ne gli uni ne gli altri. Questo comportamento vale per adulti, bambini, anziani. Se si nasca introversi o estroversi oppure se lo si diventi per condizionamento non ha saputo dirmelo nessuno, per ora, ma quello che so è che nessuno dei due sistemi mi pare migliore dell'altro. La nostra società però premia l'estroversione: si DEVE essere sempre socievoli, si DEVE aver voglia di parlare, si DEVE aver voglia di festeggiare, dire di no a un evento significa che qualcosa non va. Bellissimo! In compagnia si ascoltano gli altri ma si ascolta se stessi? Si riflette sulle proprie difficoltà? Si ha il tempo di confrontarsi con il proprio autentico sentire? Il più delle volte no e tutto quello che scopriamo di noi arriva dal riflesso proiettivo del nostro interlocutore. Questo "scollamento" da noi stessi genera molta sofferenza. Le persone sono socialmente indotte a essere socievoli, comunicative, in ascolto, sorridenti , positive e felici...e i pensieri tristi?L'osservazione di sè? I "problemi"? Sotto il tappeto, subito! E poi sappiamo come va a finire: il corpo somatizza, l'ansia e il panico, l'ansiolitico etc etc finchè finiamo a tracollare oppure a esplodere e mandare tutti a quel paese. Prenditi i tuoi spazi Impara a prenderti i tuoi spazi, impara a stare da solo, ad ascoltare il dolore o il fastidio anche se non ti piacciono. Impara a stare da solo e a fregartene di chi ti dice che hai dei problemi, che sei musone, che sei sociopatico o misantropo (peraltro potresti essere in ottima compagnia). Stare da soli e sapersi amare come persone solitarie è una grande guarigione. 15 Anni fa comprai un enorme tavolino da salotto pensando a tutti gli amici che avrei avuto ospiti: immaginavo pomeriggi a berci thè e raccontarcela, serate pizza e film, cene con cinese da asporto ad ascoltare musica e vedere i festival ma la media dei miei amati ospiti è di 3 o 4 all'anno. Ho realizzato che Era solo un'immagine di me, quello che pensavo dovessi essere e diventare per essere "giusto". Ora so che sono giusto così, con i miei pomeriggi "gatto, libro e the" con le mie serate musica e relax, con la mia pizza 36 farciture e videocorso di formazione. Oggi ho mandato quel tavolo in discarica e con esso l'idea di come avrei dovuto essere a cui avevo scelto di credere. Oggi mi sono amato completamente come solitario, smettendo di sentirmi in colpa, inadeguato e giudicato perchè non rispondo al telefono se non ho voglia, perchè non vado agli apericena e manco alle feste e pure in vacanza parto da solo. E va bene così. Facciamocene una ragione, ci sono persone che non sono socievoli e sono molto più sane di chi deve per forza stare in compagnia per non sentirsi sbagliato o per non fare i conti con quello che sente. IMPARATE A STARE DA SOLI GODETE DI VOI STESSI :-) Giancarlo Rabericati |
AutoreGiancarlo Rabericati è formatore e HR manager. Dal 1998 si occupa di formazione per aziende e privati. Archivi
Agosto 2020
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