I Libri di Louise Hay
I Testi Louise Hay consigliati su Giardino dei Libri
Louise Hay ha cambiato la vita di milioni di persone grazie ai suoi insegnamenti, che si fondano sulla scoperta e il rafforzamento del potenziale insito in ognuno di noi, per la crescita e il miglioramento personale. È l'autrice di "Puoi guarire la tua vita", un bestseller da oltre 35 milioni di copie in tutto il mondo, tradotto in oltre 30 lingue.
È nota per la sua adolescenza drammatica. All'età di 5 anni, infatti, fu vittima di stupro, mentre a 15 abbandonò la scuola e rimase incinta. Sola e senza soldi, fu costretta a dare il suo primogenito in adozione... Nel 1954 sposò l'uomo d'affari inglese Andrew Hay, ma il loro matrimonio finì 14 anni dopo, quando Andrew la lasciò per un'altra donna.
Fu in questo periodo che Louise incominciò a studiare i precetti del New Thought, che l'aiutarono a capire come il pensiero positivo potesse cambiare la vita materiale delle persone oltre che guarire il corpo.
L’autrice cominciò a frequentare la First Church of Religious Science di New York, fondata da Ernest Holmes, il quale sosteneva che il pensiero positivo fosse in grado di guarire le malattie del corpo.
Agli inizi degli anni ‘70 Louise Hay ottenne la carica di ministro di questa chiesa e cominciò a tenere conferenze, seminari, sedute di meditazione per guidare le persone verso il pensiero positivo e, di conseguenza, verso la guarigione.
Nel 1978 le diagnosticarono un cancro al collo dell'utero e crollò psicologicamente. Louise, però, non si abbandonò perché capì quasi subito che la malattia era stata causata dal forte risentimento che ancora provava per lo stupro e gli abusi subiti durante l'infanzia. Questa profonda convinzione, la portò a rifiutare le medicine convenzionali e a iniziare un regime di perdono accoppiato a riflessologia e clisteri che le consentirono di sconfiggere la malattia.
Ha raccontato quest'esperienza e le teorie che ne sono scaturite nel libro "Puoi guarire la tua vita".
Dopo la sua guarigione sentì ancora di più il bisogno di aiutare gli altri, soprattutto coloro che avevano problemi di salute.
La sua attenzione fu principalmente rivolta alle persone affette da AIDS che, dapprima nel salotto della sua casa, e in seguito in sale sempre più grandi e capienti, trovavano in lei il conforto e il sostegno per vivere e superare la malattia in maniera del tutto innovativa, ovvero applicando il pensiero positivo di cui Louise Hay era fautrice. Come prova scritta di tanto impegno, la Hay scrisse un libro interamente dedicato al tema: "L'amore senza condizioni".
Visti i grandi successi ottenuti con i suoi libri, l’autrice decise di fondare la Hay House, una casa editrice che tutt’oggi pubblica molti testi che affrontano i temi del pensiero positivo, della spiritualità, dell’auto aiuto e di argomenti analoghi.
Tra i vari autori che pubblicano grazie alla Hay House ricordiamo Doreen Virtue, Gregg Braden e Wayne Dyer.
Uno dei più importanti concetti del pensiero positivo diffuso da Hay concerne lo sviluppo dell’autostima e dell’amor proprio, uniche fonti di gioia e pace interiore.
Amarsi vuol dire rispettarsi a fondo, essere fedeli al proprio essere, non ritenersi colpevoli di errori non commessi, circondarsi di persone che ci fanno stare bene e sentirsi appagati nel vivere la propria vita.
È nota per la sua adolescenza drammatica. All'età di 5 anni, infatti, fu vittima di stupro, mentre a 15 abbandonò la scuola e rimase incinta. Sola e senza soldi, fu costretta a dare il suo primogenito in adozione... Nel 1954 sposò l'uomo d'affari inglese Andrew Hay, ma il loro matrimonio finì 14 anni dopo, quando Andrew la lasciò per un'altra donna.
Fu in questo periodo che Louise incominciò a studiare i precetti del New Thought, che l'aiutarono a capire come il pensiero positivo potesse cambiare la vita materiale delle persone oltre che guarire il corpo.
L’autrice cominciò a frequentare la First Church of Religious Science di New York, fondata da Ernest Holmes, il quale sosteneva che il pensiero positivo fosse in grado di guarire le malattie del corpo.
Agli inizi degli anni ‘70 Louise Hay ottenne la carica di ministro di questa chiesa e cominciò a tenere conferenze, seminari, sedute di meditazione per guidare le persone verso il pensiero positivo e, di conseguenza, verso la guarigione.
Nel 1978 le diagnosticarono un cancro al collo dell'utero e crollò psicologicamente. Louise, però, non si abbandonò perché capì quasi subito che la malattia era stata causata dal forte risentimento che ancora provava per lo stupro e gli abusi subiti durante l'infanzia. Questa profonda convinzione, la portò a rifiutare le medicine convenzionali e a iniziare un regime di perdono accoppiato a riflessologia e clisteri che le consentirono di sconfiggere la malattia.
Ha raccontato quest'esperienza e le teorie che ne sono scaturite nel libro "Puoi guarire la tua vita".
Dopo la sua guarigione sentì ancora di più il bisogno di aiutare gli altri, soprattutto coloro che avevano problemi di salute.
La sua attenzione fu principalmente rivolta alle persone affette da AIDS che, dapprima nel salotto della sua casa, e in seguito in sale sempre più grandi e capienti, trovavano in lei il conforto e il sostegno per vivere e superare la malattia in maniera del tutto innovativa, ovvero applicando il pensiero positivo di cui Louise Hay era fautrice. Come prova scritta di tanto impegno, la Hay scrisse un libro interamente dedicato al tema: "L'amore senza condizioni".
Visti i grandi successi ottenuti con i suoi libri, l’autrice decise di fondare la Hay House, una casa editrice che tutt’oggi pubblica molti testi che affrontano i temi del pensiero positivo, della spiritualità, dell’auto aiuto e di argomenti analoghi.
Tra i vari autori che pubblicano grazie alla Hay House ricordiamo Doreen Virtue, Gregg Braden e Wayne Dyer.
Uno dei più importanti concetti del pensiero positivo diffuso da Hay concerne lo sviluppo dell’autostima e dell’amor proprio, uniche fonti di gioia e pace interiore.
Amarsi vuol dire rispettarsi a fondo, essere fedeli al proprio essere, non ritenersi colpevoli di errori non commessi, circondarsi di persone che ci fanno stare bene e sentirsi appagati nel vivere la propria vita.